Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter

Invio
Giulio

Giulio 60 anni

Giulio ha 60 anni e sta affrontando un periodo lavorativo non semplice. Con la ristrutturazione dell’azienda per la quale lavora, acquisita da un concorrente, deve ridiscutere la sua posizione per cercare di non essere messo da parte. Allo stress delle trattative continue, si aggiunge una evidente svogliatezza in tutte le altre attività quotidiane, poca attenzione all’alimentazione, attività fisica quasi azzerata, sonno non ristoratore, consumo compulsivo di chewing-gum (masticazione scarica-stress), oltre alla prospettiva di pochi giorni di relax prima della ripresa d’autunno, certamente impegnativa. Risultato? Gonfiore intestinale, sensazione di “palla d’aria” allo stomaco, crampi, accompagnati dai ben noti e imbarazzanti “effetti collaterali”: eruttazioni e flatulenza. Un disagio in più che non aiuta.

Consiglio

L’intestino è un classico bersaglio delle somatizzazioni da stress. La prima a risentirne è la funzionalità digestiva. I cibi ci mettono più tempo a essere scissi e digeriti : “ristagnano” nell’intestino e la fermentazione si manifesta con bolle di gas che premono sulle pareti, a dare appunto crampi e con un senso di pesantezza che sfianca. Che fare?

  • Prima di tutto fare colazione variata e completa; anche se costretto a pranzi di lavoro, la scelta di piatti semplici, masticati con cura, è sempre possibile.
  • Attività fisica, anche mezz’ora di passeggiata al giorno (meglio se all’uscita dall’ufficio), è indispensabile.
  • Ridurre i chewing-gum (masticazione e dolcificanti sono “meteorici”) e bere acqua non gassata durante la giornata, riservando un bicchiere di vino rosso al pasto serale.
  • Infine, un aiuto ad assorbire le bolle di gas e a impedirne in parte la formazione può venire da un integratore a base di carbone attivo, da assumere dopo un pasto principale.

 

SIT - Laboratorio Farmaceutico